Vivere a Venezia vuol dire vivere in un dipinto. Se c’è qualcosa che mi aiuta a far affievolire, almeno un pò, la malinconia di Otranto è proprio avere la consapevolezza di trovarmi in un luogo altrettanto unico, altrettanto bello, altrettanto invidiabile. Qui, tra calli strette e brulicanti di persone, si vede passare tutto il mondo. C’è un miscuglio di lingue che ti fanno rendere conto di quanto grandi e meravigliosi e vari noi uomini possiamo essere. Lo scorso weekend sono stata a Venezia insieme ad una coppia di amici leccesi che è venuta a trovarci in occasione del ponte del 2 giugno. E ogni volta mi stupisco: come è possibile che sia sempre così diversa? Prima bagnata dalla pioggia incessante e scossa da fulmini rumorosi. Poi illuminata da un sole caldo e quasi estivo, rallegrata dalle risate dei bambini in una piazzetta scovata quasi per caso, addolcita dal profumo del pane caldo che esce dai locali stracolmi di gente. Se è vero che casa è sempre casa, è anche vero che il luogo che ti accoglie ruberà per sempre un pezzetto della tua vita. E io, che dall’acqua vengo e all’acqua voglio appartenere, non potevo farmi scegliere da città migliore.
Che bella, Venezia 😍
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