In collaborazione con Sonzogno Editore.
Nel triangolo di costa della Cornovaglia che si estende fra Truro, St. Ann’s e St. Michael, negli anni intorno al 1790 la vita sociale non era un granché. C’erano sei grandi case – o almeno, sei dimore abitate da nobili famiglie – ma le circostanze non incoraggiavano molto i loro rapporti.
Warleggan di Winston Graham è il quarto capitolo della Saga Poldark. Pubblicato nel 1953, è stato riportato al grande pubblico dalla Sonzogno Editori proprio quest’anno. Si tratta della continuazione della storia della famiglia Poldark, tra alti e bassi, storie d’amore, colpi di scena, sventure. In particolare in questo capitolo assistiamo alla morte di uno dei personaggi principli, a un rapporto d’amore in crisi, ai problemi economici di Ross e Demelza, a un matrimonio inaspettato. Ma non solo, perché ciò che amo di questa saga è che il racconto non si ferma, appunto, ai componenti della famiglia, ma si estende anche ai loro amici e dipendenti, agli abitanti dei villaggi in cui sono ambientate le vicende.
Per la prima volta in vita sua, cominciava a sentirsi vecchio. Spesso, negli ultimi anni, aveva preso atto dei propri fallimenti ma sempre sostenuto alla forte convinzione che si trattasse solo di una fase temporanea, un “giù” cui naturalmente prima o poi sarebbe seguito un “su”. Convinzione in parte determinata dalla consapevolezza della propria gioventù e del proprio vigore. Ma l’incontro con Mark Daniel aveva scosso le sue certezze.
WARLEGGAN
di Winston Graham
Casa editrice: Sonzogno Lunghezza: 471 p.Formato Kindle: € 9,99 Copertina Rigida: € 29,86
VOTAZIONE: ****
“No” la interruppe Demelza. “Non c’è bisogno che tu mi dica niente, che sia per rassicurarmi o meno. Per come la vedo io, avere un marito è un pò come andare in chiesa. O hai fede in qualcosa o non ne hai. Se non ne hai, allora non c’è alcun motivo di andare in chiesa, giusto, ma se credi in lui allora non ha il diritto i passare il tempo a cercare conferme.“
Devo dire che, nonostante l’iniziale entusiasmo, ho faticato un bel pò per entrare nella storia. E’ un timore che ho da tempo, quello di finire con l’annoiarmi di questa saga, perché mi chiedo spesso se l’esistenza di tanti capitoli non comporti un’eccessiva volontà di “allungare il brodo”. Devo dire, però, che una volta preso il ritmo, Warleggan mi è piaciuto un sacco. Ho ritrovato, sì, gli stessi personaggi e gli stessi luoghi, ma niente si è rivelato statico o uguale al precedente capitolo.
Il problema non era perdonare Ross. Non sapeva nemmeno se a lui importasse qualcosa del suo perdono. Si poteva perdonare qualcuno per aver abbattuto un albero, mandato in frantumi un vaso prezioso o bruciato un quadro, ma non faceva alcuna differenza per ciò che ormai era stato distrutto.
Ciò che amo di questa saga – che è poi il motivo per cui continuo a leggerla – è che i personaggi si evolvono e cambiano, così come le loro storie. Niente resta immutato e noi lettori li vediamo a tratti ammaccati, scalfiti dagli eventi, proprio come accade nella vita vera. Un motivo per cui vi consiglio di leggerla, è proprio questo. La saga Poldark ha il sapore del passato ma non è poi così lontana da noi, perché racconta uno spicchio di realtà.
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